Cerca nel blog

sabato 30 gennaio 2010

Riforma della giurisprudenza: abrogazione della Legge del Tempo

Il peggior nemico possibile, questo Tempo.
Pericoloso perché privo di qualunque senso dell'umorismo e perché permaloso oltre ogni logica.  
Vorrei poter dire che non conta niente, questo Tempo. Ma non lo dico, perché altrimenti dovrei anche dire che è nostro padre, nostra madre, il nostro padrone e via con queste ovvietà.
Sicché non dico niente e odio in silenzio.

"Da dove infatti gli esseri hanno l'origine, ivi hanno anche la distruzione secondo necessità: poiché essi pagano l'uno all'altro la pena e l'espiazione dell'ingiustizia secondo l'Ordine del Tempo" [...].
Anassimandro.
Chi è Anassimandro? Importa?
Certo che importa, ma non in questo momento.
Importa quella robetta che ha detto.


E  vagli a dare torto.


Alè

Uno stupore comodo comodo

Ma il capitalismo non è democrazia
Perché non è norma.
E' anarchia pura.


Basta stupirvi.
Ecchecazzo.



Alè

venerdì 29 gennaio 2010

1976 (incazzarsi ovvero essere presenti)





Ecco, appunto.

Passetto n.1:
incazzarsi previa recupero dell'orgolio.


Se qualcuno si ricorda ancora dove l'abbiamo messo.


Alè

giovedì 28 gennaio 2010

E se la democrazia fallisse?

La democrazia ha già fallito.
E mica da oggi.


Alè

Factum infectum fieri non potest, neque Deus

Oggi facciamo che l'assunto sopra riportato sia vero o almeno verosimile (un fatto non può ritenersi non fatto, neppure Dio può far questo).

Ora, assunto questo, è il caso di aprire occhi e naso e bocca e orecchi e chiederci seriamente perché questa proposizione è inapplicabile in questo nostro piccolo tempo.
E seriamente dobbiamo chiederci perché è stata bandita, messa fuorilegge, esiliata e - diciamolo pure - giustiziata.
Così come seriamente dobbiamo trovare chi l'ha giustiziata e a che titolo lo ha fatto anche nel nostro Nome. Ché qui evidentemente c'è qualcuno che si sente più di dio e che molto probabilmente lo è.
Eppoi.
Eppoi dobbiamo chiederci noi cosa stiamo dando, perché e perchì. Seriamente.

E' evidente che se i mercatini-lounge, gli aperitivi esotico-indiani e le videoinstallazioni-postpostpostqualunquecosa  continueranno ad essere considerati (dai gggiovani istruiti certamente) i Luoghi e i Metodi e i Simboli e i Simulacri di qualsivoglia rivolta, qui non andiamo da nessuna parte.
Altro che mercatini.

Bisogna guardare oltre. Bisogna guardare verso altri Luoghi da raggiungere con altri Metodi per arrivare a Tempi nuovi, altri.
In buona sostanza bisogna guardare al passato. Anche al passato.

Ergo, urge un perido di acquisizione di conoscenza previa intenso studio di tutto ciò che serve.
Laddove per studio non si intende solo leggere-per-apprendere: studio vuol dire innanzitutto stare svegli. Essere presenti al mondo e sopra ogni cosa a se stessi.
E badate che chi è assente è complice.
O così o si muore.
Sempre che voi ci teniate, of course.

Pensierino a margine:
un giorno parleremo anche del fatto che - per dirla con uno che aveva tanti baffi quanto cervello - non esistono fatti ma solo interpretazioni. 
E parleremo anche del fatto che -per dirla con nessuno -  non esiste dio ma solo tutto il resto. E forse nemmeno quello.
Anche perché per me i fatti e dio davvero non esistono.
Ma non è ora.


Perché ho parlato al plurale? "assumiamo, parleremo, non andiamo"?
Fingo solo di fare una cosa seria.
Il superfluo. O no?
Voi intanto andate a studiare, please.


Alè

sabato 23 gennaio 2010

C'è qualcosa che non va

Sabato 23 gennaio, ore 17: 37. Anno Domini 2010
Luogo : studio televisivo (MTV)
Situazione : intervista


Donna con cartellina e sguardo assente: 
- Ma tu sei uno più da griffe o da mercatino, diciamo... ehm...da Vintage? (con tono marcato)-


Giovane cantante distinguibile dalla succitata donna solo da un accenno di barba (e non certo dallo sguardo):
- Ma io... stamattina mi sono buttato nella valigia e sono uscito così (sic). Comunque se proprio devo dire... cioè... direi ALTERNATIVE... nel senso che... sì, ALTERNATIVE. - 


Ci sarebbero da dire molte cose in  merito a questo increscioso episodio.
E io ne vorrei dire ancora di più.
Ma non ce la faccio. 
Non ce la faccio proprio.



Fate qualcosa, vi prego.





Alè

Sbagliare tutto tranne questo

E' abbastanza evidente che questo è un Uomo che nella vita ha sbagliato molto.
Diciamo pure tutto.
E che la vita ha sbagliato molto con lui.
Diciamo pure tutto.

Perché allora suona e canta e scrive e fa musica e lo fa così?
Vallo a sapere.
Di sicuro si può dire che in questo - nella musica - non ha sbagliato niente. Quasi mai.
Diciamo pure mai.
Succede. Succede che un Posto (un porto) franco alla fine lo trovi. Un Posto bello. Un Posto che conosci ma non abbastanza. Per niente, certe volte.
Succede anche questo.
E sembrerà anche poco.
Ma è molto, perché a volte basta.



Succede anche questo.
Fidatevi.


Alè


giovedì 14 gennaio 2010

Auto-rilascio di auto-rizzazione

Dunque così é? L'uomo può dirsi Uomo quando genera superfluo, quando crea l' In-Eccesso?
Bene.
E cosa c'è di più inutile che condividere (questo sì che è un termine gggiovane e quindi inutile e quindi umano) i propri affari - nel migliore dei casi - , i propri pensieri - nel peggiore -  o le proprie idee - nel più drammatico - ?
Nulla, direi.

Non mi sono mai sentito così Uomo come quest'oggi.

Altro che i peli sul petto.

Alè

Perchè un blog se non serve a niente?

Per lo stesso motivo per cui abbiamo i telefonini e le comunità montane.
O il Ministero per la Semplificazione.


L'uomo si distingue dalle bestie proprio in questo: per l'attenzione verso l'inutile, verso il superfluo.


Ma questa è un'idea come un'altra.



Alè

2) Ma a che serve un blog?

A niente.

Alè

1) Ma a che serve un blog?

Iniziamoci a capire.

Definizione - da Wikipedia chè le altre enciclopedie non sono gggiovani - :
"In informatica, e più propriamente nel gergo di internet, un blog (blɔɡ) è un sito internet, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni riflessioni, considerazioni, ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video.
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero diario in rete"

Un diario online, dunque.
Io pensavo che i diari si adoperassero solo con i nazisti alle calcagna. (nevvero Anna?)
O al limite per attaccare le figurine del milan.

Alè
Licenza Creative Commons
Questo opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.