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lunedì 18 marzo 2013
PAROLE CROLLATE_ etc.
SECONDO CROLLO. Gli occhiali da sole
Solo quando
c'è il sole
la vita si può chiamare Vita
e questo nome
che è sempre un'enormità
diviene parola,
voce possibile.
Perchè
solo quando
c'è il sole
io posso davvero
nascondere i miei occhi
e indossarne di migliori.
Senza occhi
è per me la Vita
e solo così può essere.
Solo quando
c'è il sole.
Alè
martedì 8 gennaio 2013
PAROLE CROLLATE_ Ovverosia: prendere sul serio, ma solo per scherzo, i propri pensieri
PRIMO
CROLLO. Scienza,
limite, scacco: l'impossibile: l'Uomo.
1.
L'istante in cui si perse. In cui si perde.
L'istante
in cui qualcuno inventò le
idee
fu l'esatto istante in cui l'Uomo si congedò dal Mondo per sempre.
Vi si staccò, vi sì allontanò per non tornarci più. Quello fu il
momento in cui l'Uomo decretò l'eterno scacco
come
suo certo destino. Quel giorno si decise per la morte del pensiero
nello stesso momento in cui nacque. Morì nascendo, l'Uomo delle
idee. Si programmò allora il maestoso fallimento del pensiero,
fallito perchè punito per aver scoperto l'altrove, là dove il mondo
sa di non poterlo seguire. Da quel momento in poi la storia dell'Uomo
altro non è stata che un disperato, folle tentativo di trascinare il
Mondo nelle impossibili e davvero troppo lontane terre delle idee.
Morrano
insieme, il Mondo e le idee.
L'uno
trascinato, l'altro trascinando.
2.
La
cieca corsa delle idee
verso
il proprio auto-sviluppo - e dunque verso il proprio ininterrotto
marziale auto-superamento - è un processo che per principio non ha
fine. Non può averla. Con la comparsa delle idee
fa la sua prima sconcertante apparizione l'idea-di-infinito
e con essa l'idea-di-
impossibile.
Da questo punto in poi niente sarà più come prima, come poi e come
ora. L'Uomo si ammala di infinito e di impossibile subito dopo e,
senza saperlo, elegge entrambi a demoni che lo faranno decollare
verso la fine.
3.
Ecco che allora un giorno si assistette alla nascita de
“l'umanità della teoria”, come Husserl ha giustamente detto.
Ignaro però che con tale nascita si sancì nello stesso identico
istante la morte de “l'umanità del Mondo”.
L'Uomo è la metafora di Icaro.
4.
Guardate
il momento del nostro inizio e della nostra fine sovrapporsi: la vita
in presa diretta
muta con gesto unico in vita
in presa riflessa.
Vita non autentica la prima, per Husserl-Hedigger. Vita non autentica
la seconda per il Mondo-Vita e infine per me. L'uomo smette di
seguire il mondo e inizia a volere che sia il mondo a seguire le sue
idee.
La prima dinamica – uomo segue mondo – è possibile, poiché
l'interazione tra due enti finiti che restano nella propria finitezza
è possibile (guardare gli animali e il rapporto animale-mondo a tal
proposito); la seconda dinamica – mondo segue idee
– si rivela non possibile, in quanto non si dà interazione tra un
finito (mondo) e un infinito (idee).
Non
si sta dicendo che l'invenzione delle idee
sia stata una mostruosità. Tutt'altro. Per lungo tempo l'umanità ha
beneficiato degli enormi vantaggi prodotti “dall'invenzione”
idee;
e d'altra parte tutta la sublimità e l'abominio delle umane cose non
ci sarebbero state senza tale invenzione. Il tempo - e noi con lui
(tempo+uomo=storia) - non avrebbe potuto assistere a uno degli
spettacoli più avvincenti e impensati e impensabili e indicibili mai
veduti, goduti e subiti da chicchessia: all'Uomo cioè, divino
sceneggiatore attore e regista insieme. Una messa in scena in cui un
fioccodineve sfida tutto il mondo, sognando di vincere. In cui il
fioccodineve vince, persino. Se solo questo sogno fosse stato altro
che quello che è: un sogno. Il sogno dell'infinito e dell'infinito
progresso: il sogno delle idee.
Ora il fioccodineve si è svegliato. E non è più. E' altro da sé:
acqua, gas, aria, niente. Attore senza film, fiocco senza neve. Il
Mondo lo ha svegliato perchè il Mondo si è fermato.
Il
Mondo ha smesso di venirci dietro. Non può. Non sa. Si è fermato
prima di quella linea che da sola ha nome e che da sola può dirsi,
senza che prima vi fosse un'idea.
Limite:
così si fa chiamare. Segna dove il possibile muore e rinasce
nell'unica cosa in cui può risorgere: nel suo contrario:
nell'impossibile: nel nulla. Questo sì, un'idea.
Il Mondo si è fermato là, un attimo prima di quella
linea, un centimetro prima di quel limite.
Ora
siamo soli. Sole le nostre idee.
E non possiamo tornare indietro.
La
parola fine: a meno che non impariamo a mangiarle, le idee.
STATO PRIMO CROLLO: CROLLATO.
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